Per tutto quel bianco...
per tutto quel bianco
rubato alle nubi
sai quante volte
modulo il respiro
che si fa pietra
su declivi di orizzonti
sperduti
in attesa di un silenzio
che disgeli il viola
delle mie carni
per tutto quel bianco
a misura di armonia
assiepato tra una parola
e l’altra
spalancato
sai quante volte
sprofondo
in anfratti di scoglio
senza riparo
eppure ali ferme
mi sfiorano le mani
per tutto quel candore
tenace dentro un sogno
mutevole nei lineamenti
con vertice sul buio
mi disconnetto da respiri ansanti
come l’etna da secoli brucio
dentro viscere millenarie
di mistero
per quel candore
come mare sconfino
su grovigli di onde voraci
- incaute implodono-
in attesa di una luce
che perduri
per tutto quel bianco
mi strapperei confusa nel respiro
la presenza ultima
di un’assenza senza fine
per tutto quel bianco
basta il silenzio
nel tuo nome
con gli occhi socchiusi
m.a